Önéletraj Amelia Rosselli
S-a născut la Paris în 1930, fiind fiica lui Carlo Rosselli (exilat antifascist asasinat în 1937 împreună cu fratele său Nello Rosselli) și a unei englezoaice. Trăind mult timp în Franța, Anglia, Statele Unite, s-a stabilit la Roma după război, făcând studii literare, filosofice și muzicale. Fiind trilingvă a achiziționat complexitatea lingvistică și culturală specifică unei asemenea formații. A scris în engleză, franceză și italiană cu aceeași naturalețe. A lucrat ca muziciană, traducătoare și a colaborat la reviste precum „Civilità delle macchine”, „Nuovi Argomenti”, „il verri”, „Art and Literature”. A fost prezentată de Pasolini ca poetă în revista „Menabò” din 1963. În Italia a publicat volumele: Variazioni Belliche (Garzanti, 1964, unde autoarea introduce și o importantă autoanaliză tehnică a versurilor sub titlul „Spazi metrici”), Serie Ospedaliera (Il Saggiatore, 1969), Documento (Garzanti, 1976), Primi Scritti (Guanda, 1980), Impromptu (Genova, San Marco dei Giustiniani, 1981). Plurilingvismul Ameliei Rosselli îi dă acea libertate totală față de limbaj prin care ea poate să se exprime fără complexe și să capteze vârtejul amețitor al subconștientului ce acționează ereditar în individ, ca pulsiune al unei pshiologii colective; ruperea oricărei sintaxe, a oricăror norme morfologice și logice are ca efect chiar profunzimea comunicării eului în sens lacanian prin inventarea unei „limbi” aptă să structureze realul cât mai aproape de dimensiunea lui autentică. Acest discurs poetic are o tăietură violentă, nesfiindu-se să violenteze toate regulile cunoscute ale tradiției și să etaleze procesul acestei violări drept cea mai firească modalitate de a exista a poeziei; este aici cuprinsă și o anumită dimensiune a acelei feminități neîngrădite și agresive, care (ca și la Angela Marinescu, de exemplu) își livrează visceralul ca expresie absolută a aspirației de transcendere. La acest nivel de transgresiune a categoriilor existențiale la categorii estetice ajunge doar poezia mare printr-un secret ce nu se dezvăluie decât în parte.
(extras din Marin Mincu, Poeți italieni din secolul XX, Ed. C.R., Buc., 1988, p. 526)
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Amelia Rosselli (Paris, March 28, 1930 - Rome, February 11, 1996) was an Italian poet. She was the daughter of Marion Cave, an English political activist, and Carlo Rosselli, who was a hero of the Italian anti-Fascist Resistance—founder, with his brother Nello, of the liberal socialist movement "Justice and Liberty." He and his brother were assassinated by La Cagoule, secret services of the Fascist regime, while the extended family was living in exile in France in 1937. The family then moved between England and the United States, where Rosselli was educated. She continued to speak Italian with her grandmother, Amelia Pincherle Rosselli, a Venetian Jewish feminist, playwright, and translator from a family prominent in the Italian Risorgimento, the movement for independence. Rosselli returned to Italy in 1946, eventually settling in Rome. She spent her life studying composition, music, and ethnomusicology and taking part in the cultural life of postwar Italy as a poet and literary translator. Her extraordinary, highly experimental literary output includes verse and prose in English and French as well as Italian. She committed suicide in Rome in 1996.
Poetry collections
Primi scritti (1952–63) (1980)
Variazioni belliche (1964)
Serie ospedaliera (1969)
Documento (1976)
Impromptu (1981)
Appunti sparsi e persi (1966–1977) (1983)
La libellula (1985)
Antologia poetica (1987)
Sleep. Poesie in inglese (1992)
Short stories
Prime prose italiane (1954)
Nota (1967–1968)
Diario ottuso (1968)
Critical writings
Spazi metrici (1964)
Una scrittura plurale. Saggi e interventi critici (2004, postumo)
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Amelia Rosselli (Parigi, 28 marzo 1930 – Roma, 11 febbraio 1996) è stata una poetessa italiana che ha fatto parte della "generazione degli anni Trenta", insieme ad alcuni dei più conosciuti nomi della letteratura italiana.
Amelia Rosselli nacque a Parigi, figlia dell'esule antifascista Carlo Rosselli, teorico del Socialismo Liberale, e di Marion Cave, un'attivista del partito laburista di fede quacchera. Nel 1940, dopo l’assassinio del padre e dello zio ad opera delle milizie fasciste in Francia (1937), esulò con la famiglia, esperienza che determinò il carattere apolide ed insieme personalistico della sua opera.
La Rosselli si trasferì dapprima in Svizzera e quindi negli Stati Uniti. Compì all’estero senza regolarità studi letterari, filosofici e musicali, ultimandoli in Inghilterra poiché in Italia, dove era tornata nel 1946, non le poterono essere riconosciuti.
Negli anni ’40 e ’50 si occupò di teoria musicale, etnomusicologia e composizione, trasponendo le sue ricerche in una numerosa serie di saggi. Nel 1948 cominciò a lavorare come traduttrice dall’inglese per alcune case editrici di Firenze e Roma e per la Rai; nel frattempo continuò a dedicarsi a studi letterari e filosofici. In questi anni cominciò a frequentare gli ambienti letterari romani (nel 1950 conobbe lo scrittore Rocco Scotellaro, che le presentò poi Carlo Levi) e gli artisti che avrebbero successivamente dato vita all'avanguardia del gruppo 63.
Negli anni Sessanta si iscrisse al PCI nel 1958 e cominciò a pubblicare i suoi testi principalmente su riviste, attirando l'attenzione di Zanzotto, Raboni e Pasolini.
Nel 1963 pubblicò su Il Menabò ventiquattro poesie. L'anno successivo uscì la sua raccolta di poesie, Variazioni belliche, edita da Garzanti, e nel 1967 la raccolta "Serie Ospedaliera". Nel 1981 uscì Impromptu, un lungo poema diviso in tredici sezioni, e nel 1983 Appunti sparsi e persi, scritti tra il 1952 e il 1963. Molti dei suoi racconti in prosa furono pubblicati nel 1968, con il titolo Diario ottuso.
La protratta malattia e la conseguente morte della madre le causarono un esaurimento nervoso. Non accettò mai né la diagnosi di schizofrenia paranoide che le venne fornita da numerose cliniche svizzere e inglesi, dichiarando di aver dovuto subire ricoveri per meningite, né quella di morbo di Parkinson, che le si manifestò già a 39 anni.
È rimasta una figura di scrittrice unica per il suo plurilinguismo e per il tentativo di fondere l'uso della lingua con l'universalismo della musica. Ha vissuto gli ultimi anni della sua vita a Roma, nella sua casa a Via del Corallo, dove è morta suicida l'11 febbraio 1996 per cause connesse ad una grave depressione. La data del suicidio segna forse volontariamente un nesso indelebile con quella di Sylvia Plath, autrice che la Rosselli tradusse ed amò anche sul piano dell'indagine biografica.
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