Önéletraj Corrado Govoni
Corrado Govoni (Tàmara (Copparo), 29 ottobre 1884 – Lido dei Pini (Anzio), 20 ottobre 1965) è stato un poeta italiano.
Dopo una prima esperienza crepuscolare aderì al futurismo, staccandosene in seguito per tentare la prosa e il teatro.
Govoni nacque a Tamara, una frazione del comune di Copparo, da una famiglia di agricoltori benestanti, e senza compiere studi regolari iniziò a lavorare nell'azienda familiare.
Esordì giovanissimo, già nel 1903, pubblicando a sue spese due raccolte di versi intitolati Le fiale e Armonie in grigio et in silenzio, presso la casa editrice Lumachi di Firenze, nelle quali prevalgono i toni crepuscolari.
Dopo la pubblicazione de Le fiale, si dedicò soprattutto all'attività di scrittore collaborando alle riviste Poesia, Lacerba, e Riviera Ligure diretta da Mario Novaro.
Nel 1919 si era trasferito a Roma, dove, dopo la rivoluzione fascista, ottenne un impiego al Ministero della Cultura popolare. Per qualche anno fu vicedirettore della sezione del libro alla SIAE, poi segretario del Sindacato Nazionale Scrittori e Autori. Sono questi gli anni delle sue migliori opere narrative.
Grato al fascismo per l'opportunità di lavoro, scrisse un poemetto in lode a Mussolini, ciò nonostante il figlio Aladino fu fucilato dai tedeschi alle Fosse Ardeatine il 24 marzo 1944. Nacque quindi Aladino (1946): un Govoni diverso, sconvolto dalla tragedia, che esprime il suo dolore con toni duri e talora violenti[1].
Nel dopoguerra lo scrittore si trovò in precarie condizioni economiche e dopo un periodo di disoccupazione accettò un impiego presso un ministero come protocollista, trascorrendo la sua vita tra la capitale e Marina di Tor San Lorenzo. Negli ultimi anni della sua vita Govoni diresse la rivista Il sestante letterario da Lido dei Pini, presso Roma, dove dimorava. Qui, segnato da una malattia agli occhi che lo aveva quasi condotto alla cecità, si spense nel 1965.
La poesia di Govoni nasce dall'intreccio di poetiche e di ritmi tipici della tradizione italiana.
Da D'Annunzio egli colse il parnassianesimo con l'immobilità delle immagini e la preziosità del discorso lirico, mentre da Pascoli il Govoni di Armonie ritrova l'abbandono della forma chiusa del sonetto e la visione, anche dove il sentimento è triste, dei colori densi delle cose viste, la propensione per la campagna, la conquista metrica di versi e strofe aperte.
Trascorsa questa fase d'avanguardia futurista, Govoni continuò ad essere fedele a sé stesso con la sua poesia ricca di immagini fresche e affettuose anche se alla ricerca di una maggiore essenzialità, come in Aladino (1946), Preghiera al trifoglio (1953), Stradario della primavera (1958) e la raccolta postuma La ronda di notte (1966).
Opere poetiche
Le fiale, Firenze, Lumachi, 1903
Armonia in grigio et in silenzio, Firenze, Lumachi, 1903
Fuochi d'artificio, Palermo, Ganguzza-Lajosa, 1905
Gli aborti, Ferrara, Taddei, 1907
Poesie elettriche, Milano, Edizioni di "Poesia", 1911
Inaugurazione della primavera, Firenze, La Voce, 1915
Rarefazioni, Milano, Edizioni di "Poesia", 1915
Poesie scelte a cura di A. Nappi, Ferrara, Taddei, 1918
Tre grani da seminare, Milano, Palmer, 1920
Il quaderno dei sogni e delle stelle, Milano, Mondadori, 1924
Brindisi alla notte, Milano, Bottega di Poesia, 1924
Il flauto magico, Roma, Al tempo della Fortuna, 1932
Canzoni a bocca chiusa, Firenze, Vallecchi, 1938
Pellegrino d'amore, Milano, Mondadori, 1941
Govonigiotto, Milano, Steli, 1943
Aladino. Lamento su mio figlio morto, Milano, Mondadori, 1946
L'Italia odia i poeti, Roma, Pagine Nuove, 1950
Patria d'alto volo, Siena, Maia, 1953
Preghiera al trifoglio, Roma, Casini, 1953
Antologia poetica, a cura e con prefazione di G. Spagnoletti, Firenze, Sansoni, 1953
Manoscritto nella bottiglia, con un saggio di G. Ravegnani, Milano, Mondadori, 1954
Stradario della primavera e altre poesie, Venezia, Neri Pozza, 1958
Poesie (1903-1959), a cura di G. Ravegnani, Milano, Mondadori, 1961
Armonia in grigio et in silenzio, Bari, Palomar, 1992
Aladino, a cura di Giuseppe Lasala, Bari, Palomar, 2006
Poesie elettriche, a cura di Giuseppe Lasala, Macerata, Quodlibet 2008
Opere in prosa (romanzi, novelle, teatro, antologie)
La neve, Firenze, "La Voce", 1915
La caccia all'usignolo, Milano, Istituto Editoriale Italiano, 1915
Anche l'ombra è sole, Milano, Mondadori, 1920
La Terra contro il cielo, Milano, Mondadori, 1921
La strada sull'acqua, Milano, Treves, 1923
La cicala e la formica, Milano, Bottega di poesia, 1925
Il volo d'amore, Milano, Mondadori, 1926
La santa verde, Ferrara, Taddei, 1920
Piccolo veleno color di rosa, Firenze, Bemporad, 1921
Bomboniera, Roma, Sapientia, 1929
La maschera che piange, L’Aquila, Vecchioni, 1930
Misirizzi, Firenze, Vallecchi, 1930
I racconti della ghiandaia, Lanciano, Carabba, 1932
Arcobaleno, Lanciano, Carabba, 1932
Splendore della poesia italiana, Milano, Hoepli, 1937
Le rovine del Paradiso, Firenze, Vallecchi, 1940
Il pane degli angeli, Napoli, Clet, 1940
Confessioni davanti allo specchio, Brescia, Morceliana, 1942
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